Ci sono difficoltà a definire una isola pedonale,di contro, si assiste all’impossibilità di regolare il traffico.
Ci sono difficoltà per risanare la sua periferia,di contro la politica della spesa sembra senza controllo. Ci sono architetti,ingegneri,avvocati privi di santi protettori, di contro ci sono ingegneri,avvocati,architetti continuamente beneficiati dai santi protettori. E’ in questa città che esplodono,più che in ogni altra parte del Paese ,i drammi che dovrebbero umiliare e sconvolgere ogni onesto cittadino e che sono effetto e non causa dell’imbarbarimento di situazioni che impediscono un naturale ed armonico sviluppo ed una più civile e serena convivenza. Catanzaro è paziente,sa soffrire, di contro ha saputo dimostrare di saper anche reagire. Saranno in pochi a ricordare la vasta reazione popolare che in segno di protesta contro lunghe e continue angherie incendiò il vecchio ufficio delle tasse ubicato nei pressi di piazza Roma e che portò alla conseguente forzata sospensione del pagamento dei tributi. Ed in quel periodo non c’era criminalità!! Le manifestazioni di chiara ambiguità che si riscontrano nella vita di questa città non potranno aver fine attraverso la semplice predicazione di un nuovo umanitarismo: ciò non ridurrà,tantomeno annullerà, mai i mali. Occorre prendere coscienza dei diritti negati, dei bisogni compressi, della libertà mortificata. Catanzaro necessita di un suo popolo aggressivo, coraggioso ma allo stesso tempo lucido ed orgoglioso. O no ?? Sergio Scarpino scarpinos@alice.it CATANZARO: SPENDACCIONA e POVERA Le statistiche sulle condizioni economiche delle città italiane pongono la città di Catanzaro ai margini della classifica relegandola agli ultimi posti . Da più anni,ormai,solo questo stato di contraddittoria povertà ha portato grande notorietà a questa città! Chi però dovesse seguire attentamente la vita di questa comunità non mancherebbe di accorgersi che essa ,eccetto qualche breve intermezzo,vegeta dall’epoca in cui i laici terminarono di amministrarla e continuerà a vegetare per essere la città delle contraddizioni dove povertà e ricchezza riescono a convivere pacificamente grazie all’acquiescenza,quasi servile, della gran parte della sua popolazione. C’è in questa città grande povertà e c’è chi,di contro, su questa povertà ha costruito fortune inestimabili che sa come spendere a Roma,Milano, Orvieto, Londra ed anche nelle ubertose campagne della bella Australia. C’è il povero ladruncolo di galline che sconta subito i suoi anni di carcere e c’è.di contro, il grande ed intelligente ladro che è in attesa di scontare le sue pene. Ci sono ormai gravi difficoltà finanziarie per un serio “restauro” della città,di contro,una encomiabile volontà per costruire violando il territorio. Ci sono enormi difficoltà per far partire una “vera “ sanità e riaffermare il valore della cultura, della formazione e della ricerca, di contro, si assiste imperterriti all’emigrazione sanitaria e culturale. Ci sono difficoltà a promuovere un ordinato sviluppo della Città Mare, di contro si pensa di dimenticare le responsabilità di chi ancora vuole una città verso i monti avendo distrutto l’opportunità di un ordinato sviluppo verso il mare. |
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